Sistema
LonWorks® integrato nel rispetto delle norme
Nell’impianto antincendio, in genere, la stessa centrale
antincendio esegue i propri controlli e la logica risiede nell’apparecchiatura
elettronica che esegue le proprie attuazioni tramite i propri dispositivi.
Il sistema di supervisione che proponiamo controlla tutte le automazioni
che non riguardano nello specifico l’impianto antincendio,
ma che sono comunque indispensabili per garantire un intervento
rapido ed efficace:
›staccare la forza motrice di
zona o generale
›mettere in depressione l’ambiente
allarmato ed in sovrapressione quello adiacente
› indicare tutti gli allarmi
in una unica postazione
La protezione nei nostri impianti
Nei nostri impianti appena il sensore rileva del fumo avverte il
responsabile della sicurezza dell'edificio tramite un segnalatore
di piano e, se il problema è più esteso, tramite un
combinatore telefonico i Vigili del Fuoco.
Nel frattempo l'impianto antincendio avrà già provveduto
ad aprire porte ed accessi dei vani scale e dei vari locali per
garantire la fuori uscita del fumo, a sezionare l’impianto
di condizionamento, a togliere l’alimentazione elettrica al
piano lasciandola soltanto agli ascensori per il raggiungimento
del piano, nel caso vi fosse delle persone ancora dentro. I Vigili
del Fuoco interverranno direttamente senza occuparsi di problemi
non secondari quale quello di sospendere l’energia all piano
o edificio.
Normativa e sicurezza
La normativa vigente a partire dalla legge 626 fino ai vari decreti
e normative antincendio, ha fatto il punto sui problemi reali della
sicurezza ed obbliga i proprietari degli edifici, dagli alberghi,
ai grandi magazzini, ai cinema o quant’altro a fornirsi di
sistema antincendio.
Anche se la legge non fa riferimento in maniera esplicita di strutture
piccole, è intuitivo quanto possa fare un impianto antincendio
in termini di difesa non solo delle persone, ma anche della stessa
proprietà.
I danni provocati dal fuoco, lo sappiamo tutti, anche quando non
determinano vittime sono comunque devastanti.
Per combattere effettivamente gli incendi occorre un intervento
a monte, affidato alla sensibilità e alla professionalità
di chi progetta un edificio e dei suoi proprietari.
La scelta dei materiali di arredamento poco combustibili, o la compartimentazione
dei locali, sono cose facili da realizzare in un edificio che viene
costruito ex novo, ma diventano ovviamente improponibili in un palazzo
terminato e funzionante.
Inoltre non è da sottovalutare il fatto che pochi palazzi
hanno scale laterali che in caso di incendio diventano una preziosa
via di uscita.
In base alla normativa UNI EN 54, l’impianto in genere è
costituito dai sensori che possono rilevare il fumo o il calore
e da una centrale che riceve i segnali di allarme ed eventualmente
li ritrasmette.
La protezione passiva, nell’antincendio, è quella che
si ottiene in fase di progettazione, la protezione attiva si ottiene
con impianti veri e propri, ma anche con estintori, idranti e quant’altro
può contribuire a rendere minimo il rischio di incendio.
Quando un impianto è stato installato in un edificio, in
base al decreto ministeriale del 16 febbraio 1982 risulta soggetto
al controllo dei Vigili del Fuoco, che devono verificarne la funzionalità,
solo così è possibile ottenere il certificato di prevenzione
incendi. Il decreto elenca tutta una serie di attività per
le quali è obbligo per legge l’ottenimento del certificato
di prevenzione. Sono elencate tutte le attività di tipo industriale,
commerciale e artigianale in cui si manipolino o depositino gas
combustibili, liquidi infiammabili, ma anche le attività
di tipo civile caratterizzate da grande affluenza di pubblico: scuole,
grandi magazzini, centri commerciali, supermercati, ospedali, ecc.
I requisiti essenziali sono che l’edificio sia costruito in
modo che, in caso di incendio, la capacità portante possa
essere garantita per periodo di tempo determinato, la produzione
e la propagazione del fuoco e del fumo siano limitate, gli occupanti
possano lasciare l’edificio e che sia presa in considerazione
la sicurezza delle squadre di soccorso.
Per gli edifici commerciali, ci sono normative ben precise per le
apparecchiature e gli impianti antincendio. Gli estintori, ad esempio,
devono essere distribuiti in modo uniforme nelle aree da proteggere,
in ragione di uno ogni 200 mq di superficie. Gli idranti, devono
essere UNI 45, e devono essere corredati da idonee tubazioni in
modo da consentire l’intervento in qualsiasi area. La segnalazione
d’allarme dovrà sempre attivare una segnalazione ottica
ed acustica nella centrale di controllo e l’impianto deve
attivare una o più delle seguenti azioni: chiusura automatica
di porte e serrande tagliafuoco; disattivazione elettrica dell’impianto
di condizionamento o ventilazione; trasmissione a distanza di segnali
di allrme. La normativa non affronta in maniera esaustiva il problema
dell’aerazione, che è una delle misure fondamentali
di protezione, in quanto lo sfollamento delle persone in caso di
incendio viene notevolmente agevolato dall’evacuazione dei
fumi prodotti dalla combustione.
Il sistema di supervisione ottempera in maniera ottimale a tali
richieste perché fino ad oggi il problema maggiore nell’antincendio
è stato proprio quello dell’integrazione con gli altri
dispositivi presenti nell’edificio: ventilazione, alimentazione
elettrica, controllo accessi.
L'integrazione è resa possibile dal sistema con logica di
comunicazione LonWorks®.
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